mercoledì 25 febbraio 2009

E NOI SI RIMANE A GUARDARE "IN SILENZIO"

Rutelli al convegno di Ferdinando adornato a Todi lo ha detto esplicitamente. Cento giorni per capire le nuove rotte dove si dirige il PD poi deciderà il da farsi “guardandosi intorno”. Una opzione può essere il centro di Casini ma un ulteriore scissione non fa bene alla politica italiana, specialmente per coloro che attraverso queste manovre danno ad intendere di doversi ancora assestare quindi di soffrire la politica determinata della maggioranza di governo. Parlo di Rutelli perché penso che a Roccella si soffra lo stesso mal di mare. Infatti una segreteria targata ds alla guida del PD cittadino è un pò indigesta alla maggioranza uscente, figuriamoci un sindaco proveniente da quella componente. Nulla da ridire sulla persona del segretario, e sugli sforzi che sta profondendo in direzione dell’unità, ma finirà per essere soffocato da un ingombrante maggioranza che artatamente intende bizantineggiare sino allo sfinimento del candidato ds. Ho avuto il piacere di seguire direttamente le riunioni del PD in assise plenaria, ed ho tratto delle conclusioni che intendo condividere con voi. Primo : la maggioranza uscente è coesa; Secondo: è riuscita ad isolare la componente ds che si può avvalere solo di pochi ex militanti, e di qualche autorevole rappresentante del mondo sindacale; terzo: è riuscita almeno per ora a sottrarre forza propulsiva alla proposta politica dei ds, trascinando il dibattito dove le è più congeniale il programma ed il consuntivo di dieci anni di governo; quarto: gli uomini del senatore hanno guadagnato una centralità negoziale che gli consente di addebitare all’altra parte ogni responsabilità di rottura qualora la stessa si dovesse consumare per la scelta del candidato a sindaco. Smontare ogni sorta di rivendicazione appellandosi alle norme statutarie, per Bombardieri, Zito, Ursino e compagnia bella sarà un gioco da ragazzi. Se poi intervengono i “big” del vecchio e blasonato PSI cittadino non ci sarà proprio storia. Questo è quello che ho visto, quello che penso è che sarebbe un vero peccato non trarre vantaggio da questo imbarazzante stallo in cui si è cacciato il PD. In ogni caso il perdurare della crisi interna al PD è palese dimostrazione che ancora non c’è una classe dirigente a sinistra che possa sostituire un amministratore ed un politico accorto come l’attuale sindaco uscente. Questa è una penalità da ascrivere tutta al ritardo che la maggioranza ha accumulato in questi anni nell’indicare un successoree la componente ds ha una responsabilità ancora più grande nell’avere aspettato sino ad oggi per stringersi intorno ad un candidato alternativo, assumendo sempre nel corso di questi anni un atteggiamento acquiescente e succube. E se non si fosse costituito il PD in italia non staremmo qui a dissertare. Io ritengo che delfini si nasca, e poi accanto ai leader si cresca. Non è emerso nessuno da questo vivaio, e quantunque questo possa succedere domani, dovrà accanto a questi esservi la balia del leader adulto a garantire protezione e continuità all’azione amministrativa.

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